BORUTTA: CHIESA ROMANICA DI SAN PIETRO APOSTOLO

BORUTTA: CHIESA ROMANICA DI SAN PIETRO 

La ex cattedrale, sede dell'antica diocesi di Sorres, è l'unico monumento sopravvissuto dell'antica città medievale di Sorra, scomparsa in seguito allo spopolamento avvenuto nel corso della seconda metà del Trecento. Pare che i lavori per la costruzione della chiesa, vennero ultimati nella prima metà del 1200, secondo lo stile romanico-pisano, con caratteristiche che richiamano l'arte araba e gotica.
Tipici elementi del romanico, sono: la pianta basilicale cruciforme a tre navate; i pilastri cruciformi; le volte a crociera; la disposizione su due livelli; la platea dove siedono i fedeli e, separato da 5 scalini in trachite rosa, il presbiterio dove un tempo vie era il seggio vescovile, "la cattedra" dalla quale il Pastore insegnava ai fedeli. Questo stesso presbiterio è stato oggetto di numerosi rimaneggiamenti ed adattamenti, perciò poco resta dell'originale: il pavimento è stato sostituito; un nuovo altare ha preso il posto dell'antica mensa calcarea fortemente danneggiata; sono stati inseriti gli stalli lignei dei monaci ed il pluteo in arenaria è stato rimosso e collocato nella parete destra, sostituito da un cancelletto in ferro.
Per quanto riguarda l'elemento pisano, non possiamo non notare l'elegante bicromia, ossia l'alternanza di blocchi in trachite scura con calcare tufaceo e l'organizzazione della facciata in tre ordini, più un frontone superiore. Ciascun ordine è scandito da lesene e paraste d'angolo, sulle quali poggiano archi con le ghiere diversamente decorate da foglie d'acanto, ovuli, dentelli, frecce e palmette. Le lunette degli archi contengono oculi con raggiera addentellata e croci greche in trachite, che circoscrivono dei rombi quadrati a due gradini, con lo specchio diversamente intarsiato.
All'interno, le tre navate sono separate da due file di pilastri bicromi, sei per lato e le volte, originali, che sono in trachite scura, danno un senso di profondità.  Gli elementi interni sono molto interessanti dal punto di vista storico-artistico, oltre che estetico; all'ingresso rimaniamo colpiti da un'acquasantiera calcarea, ricavata da un masso monolitico, dal  sarcofago in calcare, in cui ha trovato sepoltura il beato Goffredo IV, vescovo di Sorres e dall'urna soprastante, anch'essa in calcare, che ne ospita le spoglie. Ancora, la pregevole statua della Beata Vergine di Sorres, Regina del Meilogu, in stile aragonese del 1500, ed il pulpito in stile gotico, con gli archetti trilobati che ricordano l'arte araba.
Dopo aver visitato l'interno, ci spostiamo alla parete absidale esterna, ricchissima di decorazioni ed attraverso le indicazioni della guida, ammiriamo i resti di un nuraghe trilobato e la suggestiva visuale del territorio circostante, dove vallate, piane e colline, si alternano dando vita ad una piacevole successione cromatica.
Il chiostro, luogo di raccoglimento e preghiera, rappresenta una tappa imprescindibile per il visitatore; semplicità e quiete caratterizzano questo spazio, addobbato da piante fiorite e da elementi artistici rinvenuti durante i lavori di restauro. Attraverso degli affreschi si possono rivivere i principali avvenimenti che hanno segnato la vita di San Benedetto da Norcia, fondatore dell'ordine a cui appartiene la comunità monastica di Sorres, tuttora presente nell'annesso convento

scheda a cura della Coop Sardegna 2000 - vai al sito


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La festa nella chiesa romanica di San Pietro a Borutta 
Dura tre o quattro giorni, con il giorno solenne il 29 giugno, data liturgica, preceduto dal vespro. Il momento più suggestivo è le processione con la quale il simulacro è portato dalla parrocchia alla cattedrale, scortato da cavalieri e gruppi folkloristici.

Come si raggiunge la chiesa romanica di San Pietro a Borutta
Ben segnalata, anche dalla Statale 131, dista 1,5 km da Borutta, sulla strada per Thiesi.
La Coop Sardegna 2000 si occupa di valorizzare l'area con l'offerta di vari servizi, quali la visita guidata, l'informazione e l'orientamento turistico, la vendita di materiale editoriale, artigianale, alimenti e bevande
Il convento è gestito dai Padri Benedettini che si occupano dell'ospitalità, dei ritiri spirituali, dei momenti di preghiera, della vendita di prodotti preparati da vari monasteri - vai al loro sito

Per saperne di più sulla chiesa romanica di San Pietro a Borutta
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